Colloquio con l’assessore: cronaca ed opinioni.

(di Roberto Alberti)

E’ stato comunque un tentativo di dialogo, anche se non porterà a niente, il colloquio del 21 luglio 2016 con l’Assessore alle infrastrutture del Comune di Paderno Dugnano.
Ha aperto lui stesso facendo un riassunto della questione e dei motivi che hanno portato alla decisione dell’amministrazione di adottare la soluzione che ormai conosciamo bene: abbattimento degli alberi e ripristino del marciapiede, conservazione del doppio senso di marcia per gli autoveicoli.
Lontano dall’aula consiliare sembra un’altra persona e parla in modo tranquillo.
Ci dice che non può mostrarci progetti o prospetti perché la carta è materialmente da qualche parte negli uffici, segue l’iter burocratico.
Ma è cortese, nessun tono aspro col “comitato dell’ultimo momento”, che ascolta ora per la prima volta. Parla delle motivazioni per le quali gli alberi verranno abbattuti.
E lontano dall’aula la verità viene a galla come un sughero, senza problemi, quasi banale: gli alberi verranno abbattuti per ripristinare il marciapiede e perché alcuni privati minacciano cause legali nei confronti dell’amministrazione per i danni dovuti al dissesto delle loro mura di cinta.

Per anni è andato avanti il dibattito tra gli ambientalisti da una parte, decisi in tutte le sedi a difendere gli alberi, e dall’altra l’amministrazione comunale decisa a farli fuori per sbarazzarsi del problema, appellandosi ai più svariati argomenti come la presunta malattia degli alberi, comparsa per decreto.
Oggi, subito dopo la motivazione principale come la rimozione delle barriere architettoniche viene la “messa in sicurezza delle mura di cinta delle abitazioni private” come recita anche la Calderina di giugno/luglio 2016.
Firme raccolte a centinaia, banchetti, inviti al dialogo, inviti a valutare progetti alternativi o almeno a rivedere parzialmente la soluzione devastante che priva degli alberi la via.
Come acqua sul marmo.
Hanno vinto i loro fedelissimi elettori. Coloro che hanno un rapporto diretto con l’amministrazione attraverso i loro “sempreverdi” esponenti locali.
Quali argomenti, quali progetti……

Però ci ascolta, il giovane assessore. Ascolta le storie di chi abita lì da sempre ( ai primi numeri civici) e ha radici più profonde degli alberi, anche se non ha davanti casa i tanto devastanti tigli.

Storie di famiglie che hanno già pagato con l’esproprio, nei primi anni 50, la realizzazione di una strada più ampia ma che ospita un marciapiede della larghezza di un metro o poco più e che rimarrà sostanzialmente tale anche dopo la “riqualificazione” . Come negli anni 50 la strada misurerà sempre 7 metri circa nei punti più stretti, da cordolo a cordolo. In questo spazio, dove transitano gli autoveicoli nei due sensi, si allunga oggi la fila delle auto in sosta che parte dalla piazza e giunge fino a via S.Carlo e oltre, e questa file crea non pochi problemi a chi esce dai passi carrabili.
Che intende fare l’amministrazione? Intende tollerare ancora questa situazione? E’ sicura questa strada che avrà due corsie di dimensioni al limite della normativa con una fila di auto in sosta? Lo sa l’assessore quali numeri devono fare gli automobilisti quando incrociano in quel tratto di via l’autobus di linea?
Forse lo stiamo incalzando troppo. L’assessore si alza e decide di recuperare dagli uffici la carta che illustra il progetto.
Sul lato est i marciapiedi resteranno tali. Avranno il loro classico cordolo che si alza di 20 centimetri dal livello della strada. A nostro avviso non si realizza così la “soluzione aperta a futuri interventi” come l’assessore affermava durante la riunione della Commissione territorio del 7 marzo.
Ci chiediamo cosa c’è di strutturalmente elastico in un cordolo di granito che realizza un marciapiede classico, costoso da modificare. Dov’è la struttura che non preclude “futuri interventi”? Sarà possibile, a costi contenuti, realizzare stalli per auto, piste ciclabili o ripiantumare alberi intervenendo sul marciapiede che si alza di 20 centimetri dal piano stradale e sarà largo un metro circa o poco più?
Ma l’assessore risponde sicuro su quest’ultimo punto: nessun problema, sul lato est di alberi non ce ne saranno più.
Ricevuto, Signor Assessore.Grazie.
Parliamo del lato ovest. Durante la commissione territorio del 7 marzo mentre duettava con il Sindaco l’assessore rispondeva alla domanda di quest’ultimo “Che ne sarà degli alberi sul lato ovest?”. Anche sul lato ovest, rispondeva l’assessore, verranno abbattuti per ripristinare la percorribilità di questi marciapiedi poiché anche lì residenti e passanti hanno il diritto di transitare in sicurezza.
In questa sede invece ci racconta che potrebbero essere realizzate delle aiuole nelle quali piantumare essenze diverse dal tiglio. Nessuna percorribilità a piedi su questo lato della strada dunque, ma a partire da dove? Sul tratto in cui si trovano i tigli attuali o su una lunghezza inferiore?
Insomma a chi dobbiamo credere? All’assessore che in Commissione Territorio rispondeva al Sindaco o all’assessore che ci riceve oggi? Il timore è che i vincoli strutturali reali o inventati o, più probabilmente, altre minacce dei residenti del tratto interessato porteranno facilmente l’amministrazione (mi sembra già di leggere o ascoltare il proclama) a decidere “di differire ad altri momenti un’eventuale ripiantumazione del tratto di strada”.
Per rassicurarci ci dice che in realtà le parole e i toni di allora usati in aula, in cui discuteva con l’opposizione, non esprimevano le reali intenzioni della giunta e che non è interesse loro realizzare una via così, un nastro d’asfalto del tutto privo di alberi. Insomma, dico io, “stavano scherzando”.
Qualcuno dice che le parole in politica sono marmo… Evidentemente non vale per tutti, non vale in periferia, non vale a Paderno Dugnano.
Ma i cittadini a chi devono credere? A cosa devono credere? E’ rispettoso nei loro confronti affermare delle cose in sedi pubbliche e poi ritrattarle?
Prosegue il commento sulla soluzione che ci mostra sulla carta: Mi sono perso cercando di capire se la carta illustra un progetto proposto da uno studio tecnico incaricato che ha trovato il favore dell’ufficio tecnico del Comune oppure se è un’idea di progetto del Comune che ha trovato approvazione tecnica da parte dello studio di progettazione. Non importa, rinuncio a capire.
La carta ci da occasione di entrare nel merito delle questioni, nel dettaglio delle problematiche che stiamo cercando di evidenziare da mesi. Cerchiamo di farlo escludendo le ragioni nostre, problemi personali o preferenze. Cerchiamo di riflettere su soluzioni che corrispondano a quei criteri di “equo” e “giusto” per tutti i cittadini, per usare le parole del Sindaco pronunciate durante la sera del 15 marzo scorso.
Ci congediamo dopo esserci lamentati per il nullo interesse mostrato in questa vicenda nei riguardi delle nostre istanze e proposte, però rinnoviamo la nostra disponibilità a collaborare per segnalare criticità. Solo ascoltando i cittadini tutti si possono trovare soluzioni che durano nel tempo.

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I lavori sono partiti da un paio di giorni e già ci guardiamo in faccia increduli:
hanno operato solo su poche decine di metri di strada e già constatiamo che quello che stanno realizzando non era sulla carta che ci ha mostrato l’assessore.
A voi le conclusioni…

Colloquio con l’assessore: cronaca ed opinioni.ultima modifica: 2016-08-01T00:01:09+02:00da roberto.alberti
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